Brevi cenni sull’amministrazione di questo istituto
L’Albergo de’ poveri in Genova: brevi cenni sull’amministrazione di questo istituto.
G.B. Musso
Torino
Tipografia Derossi e Dusso, 1862
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Il nuovo Presidente dell’Albergo dei poveri , con una chiarezza di concetti ed una franchezza di esposizione che molto fanno sperare del futuro impulso che sarà dato alla malmenata amministrazione, parlò dello scopo che ebbero i fondatori dell’Albergo dei poveri.
Coll’esame delle passate opere , coll’analisi delle presenti condizioni di quel pio Istituto, mostrò come il ricovero, l’educazione ed il miglioramento del figlio del povero, avuto in mira dai fondatori, erasi ridotto ad un ricovero che intristiva il corpo e ad una educazione che uccideva l’anima.
L’istruzione è cosa affatto ignorata pei poveri raccolti nell’Albergo.
Si facevano vivere nel ritiro per esercitarli a forzate pratiche e riti religiosi, i quali ogni divoto sentimento uccidendo nell’animo, lo avvezzano alla dissimulazione del bigotto e nulla più.
Fatta all’insegnamento religioso tutta quella parte che si vuole a formare uomini onesti e credenti , primo pensiero della nuova Amministrazione sarà quello di occuparsi della educazione fisica e morale della gioventù , affidandone lo ammaestramento a secolari di preferenza che a preti, addestrandoli in tutti quegli esercizi che valgano a farne robusti ed istruiti giovani.
Chi saprebbe additarci un bravo soldato, un buon marinaio sortito dai cameroni dell’Albergo dei poveri? Il nome di Albergotto, con cui distinguonsi dal popolo nostro gli allevati nell’Albergo dei poveri , non suona forse rachitico di corpo, ebete di mente?
Questo sconcio si propone di fare scomparire la nuova Amministrazione, e ce lo promette nel discorso del suo Presidente. Esercizi ginnastici, manovre militari verranno a sviluppare quelle giovani creature, che finora una malintesa inerzia condannava a crescere morendo.